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Risk in Context

La nuova mobilità e lo sport ai tempi del Covid-19: nuove esigenze assicurative e di tutela

Venerdì, 31 Luglio 2020

La pandemia di Covid-19 è un evento dirompente, senza precedenti e che sta avendo conseguenze significative non solo sull’economia, ma anche sulla politica e sulla maggior parte delle attività umane, modificando i comportamenti di molte persone.

Per quanto riguarda la mobilità, emerge per esempio da tutte le rilevazioni come, per evitare il rischio contagio, sia aumentato il ricorso a mezzi “individuali”. Oltre all’automobile, l’attenzione per la sostenibilità ambientale evidenzia infatti un crescente interesse per il ciclismo, che conquista così nuovi spazi al di là della dimensione sportiva.

Tuttavia, come in tutte le attività, con l’aumento dei praticanti e delle occasioni d’uso crescono anche i rischi. In quest’ottica, Marsh ha reperito una copertura assicurativa sia individuale che collettiva, emessa da ARAG, per i ciclisti tratta di due prodotti creati per chi pedala da solo o in gruppo, per chi lo fa come attività sportiva non professionale o per un uso privato.

“L’attività ciclistica riguarda l’utilizzo di un mezzo a due ruote su strada o fuoristrada, nel rispetto delle norme sulla circolazione stradale. Praticare questa attività comporta quindi innanzitutto dei rischi legati alla circolazione stradale per sé e per gli altri, siano essi altri ciclisti o terzi alla guida di bici o altri veicoli”, spiega Andrea Crociani, Client Manager, Marsh Italia. “È un rischio purtroppo molto spesso sottovalutato – continua – perché si pensa prima alla tutela della persona in caso di infortunio, senza considerare che, anche alla luce della nuova legge sull’omicidio stradale, i problemi penali legati a un sinistro derivante dalla circolazione stradale possono essere rilevanti, così come il conseguente impatto economico per farsi assistere da legali e tecnici validi”.

Di fronte alla diffusione del Covid-19, emerge inoltre un’esigenza di “protezione”: non solo dal contagio, ma anche dai suoi effetti. Per questo motivo, Marsh è intervenuta a sostegno di società e associazioni sportive supportando la ripartenza delle loro attività con un duplice intervento: da un lato, con una copertura assicurativa per i tesserati di società e associazioni sportive che si attiva in caso di ricovero ospedaliero a seguito di infezione da Covid-19; dall’altro, con una soluzione di tutela legale pensata specificamente per le società, le associazioni sportive e i comitati territoriali e che tutela i soggetti che fanno parte del direttivo, i collaboratori, i responsabili, gli allenatori e lo staff tecnico.

“Il Covid-19, oltre a introdurre ulteriori adempimenti e quindi maggiori responsabilità in capo a chi gestisce le società sportive, è stato l’elemento che ha fatto focalizzare nuovamente l’attenzione sui numerosi rischi correlati e conseguenti alla gestione delle società sportive”, spiega ancora Crociani. “Molto spesso c’è l’errata convinzione che la gestione di una società sportiva possa essere fatta senza particolari attenzioni o accortezze, sottovalutando tutta la normativa e gli adempimenti che, come per le aziende, ormai valgono in tutti gli ambienti, compresi i luoghi dove si pratica attività sportiva. All’interno di una società sportiva abbiamo molte figure che sono coinvolte a vario titolo, come i gestori, i tecnici, gli istruttori, i manutentori, i fruitori e i visitatori”, conclude Crociani, sottolineando come sia “impensabile non dotarsi di adeguate coperture assicurative a fronte della molteplicità di rischi esistenti, compresi quelli sanitari derivanti dal Covid-19 rispetto ai quali le strutture sportive sono chiamate ad adottare e rispettare specifici protocolli sul distanziamento sociale e sulla sanificazione degli ambienti e delle attrezzature”.