Global Risks Report 2021
Il COVID-19 ha esacerbato le sfide geopolitiche e sociali già in corso, mentre incombono le minacce legate al cambiamento climatico. Per questo motivo, sono ora più che mai necessari approcci di resilienza più collaborativi e innovativi.
La 16. edizione del Global Risks Report, pubblicata dal World Economic Forum in collaborazione con Marsh McLennan, evidenzia le dirompenti implicazioni dei principali rischi, inclusa la pandemia di COVID-19 inclusa, che potrebbero cambiare la nostra vita nel 2021 e nel corso del prossimo decennio.
Il report è stato realizzato sulla base delle risposte di quasi 700 esperti e decisori di tutto il mondo in merito alle loro principali preoccupazioni per il prossimo decennio, all’interazione tra i rischi globali e quali sono le opportunità per agire collettivamente e mitigare tali minacce.
Global Risks 2021: un futuro fratturato
"Il report del 2021 riflette la profondità e la disparità causate dall’impatto della pandemia, esplora come si siano inasprite e rimodellate le principali sfide climatiche ed evidenzia la necessità di affrontare questi rischi in modo più collaborativo."
Carolina Klint, Managing Director, Risk Management Leader Continental Europe, Marsh
Il panorama dei rischi emergenti
Il Digital Divide
Algoritmi faziosi, ridotto accesso alle informazioni, gap di capacità digitali sempre più ampi e una regolamentazione inadeguata stanno esacerbando le disuguaglianze sociali. In mancanza di una soluzione, tutto questo potrebbe intaccare ulteriormente una coesione sociale già molto fragile. È quindi necessario che governi e imprese cerchino nuove partnership e nuovi approcci per raggiungere una maggiore coesione digitale, senza pregiudicare i progressi tecnologici.
"Generazione Pandemia"
La pandemia di COVID-19 ha avuto un profondo impatto sui giovani, già affetti da diseguaglianze intergenerazionali di lunga data. Le conseguenze sull’educazione, sulle migrazioni e sulla salute mentale potrebbero infatti danneggiare ulteriormente le prospettive di questa generazione. Per evitare una profonda frattura sociale futura è necessario che le loro voci siano ascoltate e coinvolte attivamente nei processi di ripresa dalla pandemia.
Navigare attraverso le fratture sociali
Gli antagonismi e le rivalità in diversi ambiti tra le superpotenze, sempre più profonde, potrebbero impedire ad altri paesi del G20 di avere influenza nelle relazioni internazionali, frammentando ulteriormente il quadro geopolitico. Tali sviluppi potrebbero destabilizzare l’ordine globale e rallentare i necessari progressi su questioni transnazionali.
Pressioni sull'industria
Mentre crescono il potere e l’influenza di diverse nazioni, la concentrazione del mercato nel settore della tecnologia e la pressione legata al rispetto dei valori da parte di consumatori, impiegati e più in generale della società, presentano una sfida complicata per l’industria globale. Per evitare disastrose conseguenze è quindi necessario considerare questi elementi nella strategia da attuare e negli investimenti da realizzare durante la fase di recupero post-pandemia.
2020 in retrospettiva: riflessioni sulla resilienza
La crisi del COVID-19 ha evidenziato una sconnessione importante tra la convinzione di essere preparati di fronte a una pandemia a livello nazionale e globale e le realtà nella gestione di questa crisi. Non sono mancati esempi degni di nota di determinazione, cooperazione e innovazione, in particolare tra il settore pubblico e quello privato. Sono tuttavia poche le nazioni che hanno brillato nel loro sforzo in risposta alla pandemia. Molte sono invece le lezioni che possono essere apprese allo scopo di migliorare la gestione collettiva dei rischi globali.
Prospettive di rischio: l’incapacità di agire incombe sul 2021
L’incapacità di agire nella lotta al cambiamento climatico domina il panorama di rischio di questo 2021, mentre il mondo si prepara alla COP26. Come nel 2020, i rischi ambientali si classificano nelle prime posizioni in termini di probabilità e di impatto, insieme alle malattie infettive e ai relativi effetti a catena sull’occupazione e sulla disponibilità di sufficienti mezzi di sussistenza. I rispondenti alla survey di quest’anno hanno inoltre evidenziato alcune aree di opportunità per agire e mitigare conseguenze potenzialmente disperate.
